Il bosutinib è un potente SRC/ABL chinasi inibitore approvato per gli adulti con leucemia mieloide acuta positiva al cromosoma Philadelphia che manifestano resistenza o intolleranza nei confronti della terapia precedente.
Un recente studio condotto su 536 pazienti ha confrontato sicurezza ed efficacia del bosutinib con quelle dell’imatinib per il trattamento di prima linea di queste leucemie. La frequenza della risposta molecolare maggiore (MMR) a 12 mesi è stata maggiore con il bosutinib che con l’imatinib, come anche quella della risposta citologica completa.
Il bosutinib risulta associato anche a tempi di risposta inferiori ed ad un minior tasso di progressione verso la fase accelerata/blastica della malattia. La frequenza dei gravi effetti collaterali che hanno portato alla sospensione della terapia è stata del 22% con il bosutinib e del 26,8% con l’imatinib, ma con il bosutinib risultano più frequenti i rialzi di AST ed ALT.
I pazienti che assumono bosutinib dunque vanno incontro più spesso e rapidamente ad una risposta molecolare e citologica rispetto a quelli che assumono imatinib, e coerentemente con i profili di sicurezza noti gli eventi gastrointestinali ed i rialzi delle transaminasi risultano più comuni con il bosutinib, ma i dati raccolti suggeriscono che esso possa costituire un trattamento di prima linea efficace per la leucemia mieloide cronica. (J Clin Oncol. 2017 : JCO2017747162. doi: 10.1200/JCO.2017.74.7162)